La Corte Suprema di Gibilterra ha revocato un congelamento di due mesi su 542 milioni di token PLAY per un valore di circa $2.6 milioni, infliggendo un colpo a un’azienda di gaming statunitense nella sua battaglia legale in corso con la sua consociata basata a Gibilterra per il controllo dei beni digitali.
Cosa Sapere:
- La corte ha annullato la sua decisione di febbraio di congelare i token che rappresentano quasi due terzi dell’offerta circolante di PLAY
- Il giudice ha citato prove insufficienti e preoccupazioni sul danno al valore dei token come ragioni per sollevare il congelamento
- Il prezzo del token è diminuito di oltre il 97% dal suo lancio a dicembre, ora scambiato a frazioni di centesimo
In una nuova sentenza, il giudice della Corte Suprema di Gibilterra John Restano ha annullato la sua precedente decisione di congelare i token, citando preoccupazioni che le procedure legali stessero contribuendo al loro calo di valore e osservando che le prove presentate da Ready Makers degli Stati Uniti erano inadeguate per giustificare il proseguimento del congelamento.
"Sebbene possano esserci molte ragioni per la caduta del valore dei token, le prove davanti alla corte suggeriscono che queste procedure sono un fattore a riguardo," ha scritto Restano nella sua sentenza.
La disputa legale contrappone Ready Makers, basata negli USA, operante come Ready Games, e il suo fondatore David Bennahum contro Ready Maker (Gibilterra) Limited e il suo CEO Christina Macedon. Ready Games afferma che Macedon ha preso impropriamente il controllo della filiale di Gibilterra e del suo token PLAY, che funziona come ricompensa sulla piattaforma PLAY Network.
Ready Games inizialmente ha ottenuto il congelamento a febbraio, che ha comportato il trasferimento dei token a un custode nominato dalla corte. I 542 milioni di token rappresentano circa due terzi dell'offerta circolante di PLAY e attualmente hanno un valore di circa $2.6 milioni.
Il Valore dei Token Crolla tra Le Contese Legali
Il valore del token è crollato drasticamente dal suo lancio a dicembre, perdendo oltre il 97% del suo valore secondo i dati del sito di monitoraggio delle criptovalute CoinGecko. PLAY attualmente è scambiato a frazioni di centesimo, continuando una tendenza al ribasso di tre mesi che ha coinciso con la battaglia legale.
Nella sua sentenza, il giudice Restano è stato altamente critico riguardo alle prove presentate da Ready Games, affermando che erano "lontane dall'essere impressionanti e sollevano più domande di quante ne rispondano." Ha anche citato il fallimento dell'azienda nel rivelare che era in dissoluzione amministrativa al momento della richiesta di congelamento dei token, che ha caratterizzato come "un'omissione significativa."
"Non considero che questo sia un caso in cui l'ordine dovrebbe essere ri-concesso in ogni caso," ha scritto il giudice, ponendo fine di fatto al congelamento dei beni digitali imposto dalla corte.
Bennahum ha detto a Cointelegraph che la sua azienda ha già presentato un appello insieme a "un'applicazione urgente con la Corte d'Appello di Gibilterra chiedendo loro di sospendere il discarico dell'ingiunzione originale o di concedere una nuova ingiunzione" per ricongelare i token in attesa dell'esito dell'appello.
Reclami di Proprietà Controversi
Il fondatore di Ready Games ha espresso un forte disaccordo con la decisione della corte, caratterizzando l'azienda basata a Gibilterra come in uno "stato allarmante." Bennahum sostiene che la sua azienda statunitense ha creato l'entità di Gibilterra con la proprietà intellettuale e il finanziamento di Ready Games "specificamente per fungere da veicolo di lancio del nostro token."
"Manteniamo che la Sig.ra Macedo e le parti associate abbiano indebitamente preso il controllo di questa entità e dei suoi beni," ha detto Bennahum.
Il giudice Restano ha riconosciuto nella sua sentenza che Macedon contesta le affermazioni di Bennahum. Il giudice ha anche osservato che i documenti regolatori apparentemente mostrano Macedon come unica controllore e proprietaria finale dell'azienda con sede a Gibilterra.
In una dichiarazione di febbraio, Ready Games ha affermato che la sua azione legale è stata intesa a "recuperare il controllo" dell'azienda di Gibilterra. La dichiarazione ha aggiunto che una corte commerciale del Delaware aveva emesso un'ordinanza restrittiva temporanea che richiedeva all'entità di Gibilterra di ripristinare l'accesso di Ready Games all'infrastruttura tecnica dell'azienda, inclusi "repository GitHub, sistemi cloud e account di dominio."
Osservazioni conclusive
Questo caso mette in evidenza le complesse sfide legali emergenti nei settori delle criptovalute e del gaming Web3, in particolare riguardo alla proprietà e al controllo dei beni digitali. Con lo svolgimento del processo di appello, sia il destino dei 542 milioni di token PLAY che la governance della piattaforma PLAY Network rimangono incerti.