Due wallet, presumibilmente collegati a BitMine Immersion Technologies di Tom Lee, hanno acquistato 48.049 ETH per 140,6 milioni di dollari, portando le partecipazioni totali a 4 milioni di token per un valore di circa 11,6 miliardi di dollari.
L’acquisizione riportata da Coin Bureau è coincisa con il lancio, da parte di JPMorgan Chase, del suo primo fondo monetario tokenizzato su Ethereum.
Se confermato, BitMine ora detiene oltre il 3% dell’offerta circolante di Ethereum, consolidando la sua posizione come la più grande società di tesoreria Ethereum al mondo.
Cosa è successo
L’ultimo acquisto da 320 milioni di dollari di BitMine prosegue una strategia di accumulo aggressiva iniziata a giugno 2025, come riportato.
L’azienda ha acquisito quasi 4 milioni di ETH in sei mesi, nonostante stia registrando circa 3 miliardi di dollari di perdite non realizzate.
Tom Lee, presidente di BitMine e cofondatore di Fundstrat, ha difeso la strategia citando una maggiore chiarezza normativa e il sostegno istituzionale.
BitMine punta a raggiungere il 5% dell’offerta totale di Ethereum, un obiettivo che definisce l’“alchimia del 5%”.
Il 15 dicembre JPMorgan ha lanciato MONY (My OnChain Net Yield Fund) su Ethereum, dotandolo inizialmente di 100 milioni di dollari provenienti dalla sua divisione di asset management.
Il tempismo sottolinea la crescente adozione istituzionale di prodotti finanziari basati su Ethereum.
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Perché è importante
La concentrazione da parte di BitMine di oltre il 3% dell’offerta di ETH crea importanti implicazioni per la liquidità e le dinamiche di prezzo.
L’azienda affronta 3 miliardi di dollari di perdite non realizzate mentre Ethereum viene scambiato al 36% sotto il suo massimo storico di agosto 2025.
Lee prevede che Ethereum possa raggiungere i 7.000 dollari entro l’inizio del 2026, con obiettivi più ambiziosi fino a 20.000 dollari basati sulla crescita della tokenizzazione istituzionale.
Il suo scenario più rialzista immagina un prezzo di 62.000 dollari entro la metà del 2026, assumendo che Bitcoin raggiunga i 250.000 dollari ed Ethereum mantenga un rapporto di 0,25 rispetto al prezzo di Bitcoin.
I critici sottolineano che raggiungere tali livelli richiederebbe guadagni superiori al 1.900% rispetto ai prezzi attuali di circa 3.000 dollari.
BitMine prevede di lanciare il Made in America Validator Network all’inizio del 2026, con il potenziale di generare 400 milioni di dollari all’anno in entrate da staking.
Il fondo MONY di JPMorgan segnala che le grandi istituzioni stanno spostando prodotti tradizionali su blockchain pubbliche in seguito agli sviluppi normativi negli Stati Uniti.
Le azioni BitMine (BMNR) sono scese di quasi l’80% rispetto al picco di giugno di 161 dollari.
L’aggressivo accumulo rappresenta una scommessa ad alta convinzione sul ruolo di Ethereum nella finanza istituzionale, nonostante la volatilità di breve periodo.
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