Aave Labs (AAVE) ha scatenato un’intensa reazione lunedì, facendo avanzare unilateralmente una proposta di governance al voto senza avvisarne l’autore.
Questa proposta ha inasprito le tensioni su chi controlla gli asset di brand del protocollo DeFi.
Ernesto Boado, co‑fondatore di BGD Labs ed ex CTO di Aave, ha pubblicamente sconfessato la submission su Snapshot.
«Questa, nell’etica, non è la mia proposta», ha dichiarato Boado su X.
«Aave Labs ha inviato unilateralmente la mia proposta al voto in fretta e furia, con il mio nome sopra, e senza avvisarmi in alcun modo.»
Il token AAVE è sceso dell’11% in 24 ore dopo lo scoppio della controversia.
Cosa è successo
La proposta del 16 dicembre di Boado punta a trasferire il controllo dei domini di Aave, degli account social e dei diritti di naming dagli attuali custodi a un’entità controllata dalla DAO.
La specifica richiede che le parti che attualmente controllano questi asset li trasferiscano a un veicolo con «forti protezioni anti‑cattura».
Aave Labs ha spostato la proposta al voto su Snapshot il 22 dicembre dopo quelli che ha definito cinque giorni di discussione.
Boado ha sottolineato che l’azione «infrange tutti i codici di fiducia con la community» durante quello che era stato un dibattito costruttivo sul forum.
Marc Zeller dell’Aave Chan Initiative ha criticato la tempistica, facendo notare che il periodo festivo riduce il coordinamento tra i grandi holder.
Ha descritto la mossa come un’escalation «senza risolvere la discussione, senza un chiaro consenso e senza il consenso» di Boado.
Il fondatore di Aave, Stani Kulechov, ha difeso il voto accelerato come corretto dal punto di vista procedurale.
«La discussione va avanti già da 5 giorni con varie opinioni e punti di vista», ha affermato Kulechov, sostenendo che lo Snapshot è conforme ai framework di governance.
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Perché è importante
La disputa mette in luce tensioni di fondo quando i team fondatori mantengono società private accanto a protocolli che si vogliono decentralizzati.
La proposta di Boado è emersa dopo timori che gli asset di brand permettano una «monetizzazione privata» di prodotti sui quali la DAO non ha un controllo pratico.
Punti di attrito recenti includono la sostituzione di Paraswap con l’integrazione di CowSwap da parte di Aave Labs, reindirizzando al di fuori della treasury della DAO un gettito stimato in 10 milioni di dollari annui.
La controversia esplode nonostante i successi regolamentari per Aave Labs, tra cui l’autorizzazione MiCA e l’archiviazione, da parte della SEC, di un’indagine durata quattro anni.
I critici sostengono che la distinzione tra componenti di «protocollo» governati dalla DAO e strati di «prodotto» rivendicati da Labs consenta l’estrazione di valore.
L’esito metterà alla prova la capacità delle DAO di controllare brand e interfacce che di solito risiedono off‑chain, dove la governance è più lenta e i diritti sono meno chiari.
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