Charles d’Haussy, CEO della dYdX Foundation, ha affermato di non considerare il calo di circa il 30% di Bitcoin dal suo massimo storico come un tradizionale mercato ribassista e ha sostenuto che l’ambiente attuale è fondamentalmente diverso dai cicli precedenti.
Parlando con Yellow.com a margine della Binance Blockchain Week, d’Haussy ha detto: “Questo è il primo bear market che non mi spaventa”, indicando i cambiamenti di comportamento da parte di governi, grandi acquirenti e istituzioni, oltre a un panorama normativo più maturo.
Cicli di quattro anni, un ricordo del passato
Ha respinto l’idea che le cripto si muovano ancora in rigidi cicli di quattro anni, sostenendo che il mercato ora rispecchia il più ampio contesto globale.
“Penso che siamo in un mercato molto volatile”, ha detto, paragonando la volatilità delle criptovalute ai mutevoli contesti geopolitici e macroeconomici.
Con i progressi in “IA, robotica, cripto” e l’aspettativa che “i governi ricominceranno a stampare molto presto”, ha sostenuto che la struttura di mercato è cambiata a sufficienza da spezzare gli schemi passati.
Uno dei principali motivi per cui dice di non essere turbato è che i governi non stanno più liquidando i Bitcoin sequestrati come facevano un tempo.
“I governi di tutto il mondo non stanno vendendo i bitcoin che ottengono… gli Stati Uniti hanno la quantità massima di Bitcoin sequestrati e non li stanno vendendo”, ha osservato.
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In combinazione con gli investimenti sovrani, come l’aumento dell’esposizione di Abu Dhabi tramite l’IBIT di Blackrock del 300%, ha aggiunto che questi fattori creano dei pavimenti naturali sotto il mercato.
Ascesa dei DAT
Ha inoltre evidenziato l’ascesa dei Digital Asset Traders (DAT), descrivendoli come acquirenti persistenti. “Queste aziende continueranno a comprare e comprare… portano un pavimento.” Anche con la possibile turbolenza futura, ritiene che il ribasso sia sempre più attenuato.
D’Haussy ha collegato la sua fiducia anche al talento e alla regolamentazione. “I talenti che oggi troviamo nelle cripto… sono professionisti veri e propri”, ha detto, contrapponendoli ai cicli precedenti dominati da “esploratori o turisti”.
La chiarezza normativa in diverse regioni, ha aggiunto, rappresenta un’ulteriore rottura con il passato: “Nei cicli precedenti non c’era regolamentazione… oggi puoi avere una certa regolamentazione.”
Ha sottolineato inoltre gli incentivi fiscali che ora i governi hanno per sostenere il settore. “Il fisco ama le cripto. Ogni paese sta tassando le cripto ora… non vieteranno qualcosa che porta tasse.”
Pur riconoscendo che l’industria possa avere qualche incidente lungo il percorso, d’Haussy ha affermato che lo scenario odierno — bilanci più solidi, partecipazione istituzionale, adozione delle stablecoin, asset tokenizzati e comportamento dei governi — elimina l’ansia esistenziale che definiva i precedenti periodi di ribasso.
“È la prima volta che la possibilità di un bear market non mi spaventa”, ha sottolineato. “Non dovrebbe spaventare nemmeno voi”, ha aggiunto.