La Federal Reserve ha formalmente ritirato il suo requisito per le banche statunitensi di fornire preavviso prima di impegnarsi con attività legate a criptovalute o stablecoin, segnando un cambiamento notevole nell'atteggiamento normativo. Da ora in poi, la banca centrale tratterà le attività sugli asset digitali come qualsiasi altro servizio bancario, soggetto a normale supervisione, non a scrutinio rafforzato.
La decisione, annunciata giovedì, revoca effettivamente le linee guida emesse all'inizio del 2023 in coordinamento con la Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC) e l'Office of the Comptroller of the Currency (OCC). All'epoca, le tre agenzie avevano avvertito collettivamente che impegnarsi in attività legate alle criptovalute era "altamente probabile che fosse incoerente con pratiche bancarie sicure e sane", in particolare dopo il crollo dell'exchange di criptovalute FTX alla fine del 2022.
Quella dichiarazione congiunta - ampiamente interpretata come una barriera de facto alla partecipazione delle banche nel settore degli asset digitali - è ora stata revocata. La mossa della Fed segue azioni simili da parte di FDIC e OCC, che nelle ultime settimane hanno chiarito che le banche non richiedono un'approvazione normativa esplicita per impegnarsi in attività crittografiche legali.
Questo riallineamento più ampio riflette un cambio coordinato da ciò che i critici hanno definito "Operazione Chokepoint 2.0" - un termine utilizzato dai sostenitori dell'industria delle criptovalute per descrivere un presunto targeting politico di attività legate alla blockchain attraverso restrizioni bancarie.
Dall'inizio del 2023, diverse aziende cripto hanno riportato di essere state negate servizi bancari basati esclusivamente sulla loro associazione con asset digitali, indipendentemente dalla loro stabilità finanziaria o protocolli di gestione del rischio. Questi rifiuti spesso citavano l'incertezza normativa o la cautela derivante dalla guida ora revocata.
Con l'ultima mossa della Federal Reserve, tutti e tre i principali regolatori bancari federali hanno ufficialmente cambiato rotta, segnalando una normalizzazione del trattamento degli asset digitali secondo la legge bancaria statunitense.
Mentre FDIC e OCC avevano già segnalato il loro cambiamento nell'approccio, alcuni stakeholder del settore sono rimasti cauti sul fatto che il Consiglio della Federal Reserve, che ha una maggioranza democratica, avrebbe seguito l'esempio. Il presidente Jerome Powell, nonostante il sostegno bipartisan, ha dimostrato un grado di indipendenza istituzionale, divergendo occasionalmente dalle priorità politiche dell'esecutivo.
Un sostenitore del settore, parlando anonimamente per evitare ripercussioni professionali, ha affermato di temere che Powell e la composizione attuale della Fed potessero ritardare o diluire qualsiasi inversione della guida sulla crittografia dell'era Biden. Tuttavia, l'annuncio di giovedì ha confermato l'allineamento della Fed con le sue agenzie.
Nonostante il cambiamento di politica, la Federal Reserve non ha affrontato l'accesso ai conti master - un problema chiave per le banche focalizzate sulle criptovalute come Custodia Bank e Kraken Financial. Un conto master concede a una banca l'accesso diretto all'infrastruttura di pagamento e regolamento della Fed, un prerequisito per offrire servizi come trasferimenti di fondi a livello nazionale senza fare affidamento su istituzioni intermediarie.
Per anni, le banche cripto-native hanno cercato tale accesso, sostenendo che l'esclusione impedisce efficacemente loro di competere con le istituzioni finanziarie tradizionali. La Fed deve ancora stabilire un quadro chiaro e coerente per concedere conti master alle banche di asset digitali, e l'aggiornamento di giovedì non ha toccato questo problema.
La revoca delle restrizioni precedenti segna un punto di inflessione normativo, in particolare per le banche che cercano di espandere i servizi in aree come la custodia digitale, il regolamento degli asset tokenizzati e l'emissione di stablecoin. Tuttavia, mentre il ritiro della guida restrittiva rimuove uno strato di complessità di conformità, non equivale a un via libera per un impegno non regolamentato nelle criptovalute. Tutte le attività bancarie - inclusi i servizi sugli asset digitali - rimangono soggette ai requisiti standard per l'adeguatezza del capitale, la protezione dei consumatori e i controlli del rischio.
È anche poco chiaro come questo cambiamento influenzerà i contenziosi pendenti o futuri che coinvolgono aziende di asset digitali e accesso bancario, specialmente alla luce delle recenti decisioni giudiziarie e dello scrutinio politico in corso sui rischi sistemici delle criptovalute.