Il CEO di Glider Brian Huang ritiene che il cambiamento più significativo nel mondo crypto nel prossimo ciclo non arriverà da token, nuove chain o perfino dal trading automatizzato, ma dal rendere le blockchain praticamente invisibili agli utenti.
In un’intervista con Yellow.com a margine dell’evento Breakpoint di Solana, Huang ha affermato che l’attuale necessità di scegliere le reti, gestire il gas e fare manualmente il bridge degli asset è “rotta” e che il settore si sta muovendo verso l’eliminazione completa di questi attriti.
La scelta della chain non dovrebbe esistere
Huang sostiene che l’idea che gli utenti debbano selezionare una blockchain prima di investire o spostare asset sia fondamentalmente superata.
«Ogni volta che apro un’app e mi dice di selezionare la rete, impazzisco», ha detto. «Non dovrebbe esistere. Non dovrei dover selezionare su quale rete mi trovo».
Secondo lui, la svolta decisiva in termini di UX arriverà quando investire attraverso più chain sembrerà più simile all’uso di un conto di brokeraggio che all’interazione con l’infrastruttura blockchain.
Un utente dovrebbe poter semplicemente esprimere ciò che vuole fare — comprare, vendere, prestare, riequilibrare, modificare l’esposizione — senza dover capire la meccanica della chain sottostante.
«La chain non conta», ha detto Huang. «È come SWIFT. Non pensi a come i soldi si muovono dagli Stati Uniti al Canada. Ti interessa solo l’asset che stai comprando o vendendo».
L’anello mancante: asset reali e azioni on-chain
Huang ha affermato che la gestione cross-chain dei portafogli si è arenata in parte perché la maggior parte delle blockchain ancora non offre gli asset a cui gli investitori comuni tengono davvero.
Sebbene il mercato crypto valga circa 4.000 miliardi di dollari, ha fatto notare che «solo Nvidia vale 4.000 miliardi», sostenendo che le chain devono offrire asset del mondo reale e azioni on-chain prima che il comportamento degli utenti converga in modo significativo.
Secondo lui il futuro degli investimenti consiste nel detenere asset come le azioni direttamente on-chain, non per novità, ma per rendimento ed efficienza. «Perché dovresti detenere Tesla su Robinhood quando puoi detenerla on-chain e prestarla per ottenere yield?», ha chiesto.
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L’automazione come protezione, non speculazione
Huang ha respinto la crescente narrativa sugli agenti AI e sui bot di trading completamente autonomi, definendo la maggior parte di queste soluzioni «hype» e sottolineando che «i bot di trading magici non esistono».
Invece, sostiene che l’automazione dovrebbe concentrarsi sulla rimozione dell’onere operativo, semplificando attività come il riequilibrio, le uscite durante i de-peg e lo spostamento della liquidità tra chain, e non sul fare speculazione al posto degli utenti.
«Oggi c’è troppa “plumbing”», ha detto. «Questo dovrebbe essere automatizzato. Ciò che conta è l’intento. Tutto il resto, come gas, bridge e firme, dovrebbe essere astratto».
Una normalizzazione del comportamento di lungo periodo
Huang crede anche che sia in arrivo un cambiamento comportamentale più profondo. Dopo anni di speculazione guidata dai meme, si aspetta che gli utenti tornino gradualmente a abitudini di investimento più tradizionali e di lungo termine.
«L’idea di azzeccare un biglietto della lotteria con un meme è sempre più rara», ha detto. «La crescita della ricchezza avviene su lunghi periodi di capitalizzazione. Penso che vedremo le persone diventare un po’ più pigre, e questo è un bene».
Huang sostiene che automazione, asset che generano rendimento e semplicità cross-chain finiranno per ridefinire il modo in cui vengono gestiti i portafogli crypto.
«La maggior parte delle persone che usano Glider guadagna perché non inseguono meme: detengono BTC, SOL, prestano stablecoin e investono in RWA», ha detto. «Questo è il futuro degli investimenti on-chain».
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