Il Responsabile della Crescita della TON Foundation, Martin Masser, giovedì ha dichiarato che la prossima fase della rete andrà oltre la sua forte dipendenza da Telegram, segnalando apparentemente un passaggio verso un’infrastruttura più ampia per pagamenti e app consumer.
In un’intervista con Yellow.com, ha osservato che sebbene l’identità di TON sia stata a lungo definita dalla distribuzione tramite Telegram, l’ecosistema si sta ora preparando a integrazioni e casi d’uso che non dipendono esclusivamente dalla piattaforma di messaggistica.
Masser ha affermato che la Foundation prevede di rivelare nuovi prodotti e partnership “il prossimo anno, non necessariamente solo all’interno di Telegram”, posizionando TON come un layer in grado di supportare applicazioni su diverse piattaforme consumer.
TON sta colmando i gap infrastrutturali
Questo cambiamento arriva dopo un anno in cui TON ha attirato centinaia di milioni di utenti attraverso mini‑app come Notcoin e Hamster Kombat, ma ha faticato a convertire i 900 milioni di utenti di Telegram in utenti on‑chain.
Attualmente TON registra circa 11 milioni di indirizzi attivi mensili, pari a circa l’1,2% della base utenti di Telegram, un divario che Masser attribuisce a frizioni nell’onboarding, infrastruttura mancante e limitazioni normative.
Secondo lui, tale gap infrastrutturale si sta ora chiudendo, grazie all’integrazione di TON Connect, all’accesso tramite Fireblocks e alla rimozione delle restrizioni che in precedenza avevano escluso il wallet TON dal mercato statunitense.
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Ha spiegato che molti investitori istituzionali volevano allocare capitale alla DeFi su TON già nelle fasi precedenti del ciclo, ma non potevano farlo perché mancavano strumenti compatibili.
“Non potevano accedervi per specifiche ragioni dietro le quinte”, ha detto, aggiungendo che ora quegli ostacoli vengono rimossi. Anche la connettività cross‑chain sta diventando un punto focale.
Oltre la dipendenza da Telegram
Le integrazioni di TON con Stargate, LayerZero e una lista crescente di bridge, tra cui Omniston e altri swap aggregator, mirano a rendere più semplice il movimento di stablecoin e asset per gli utenti crypto esistenti che in precedenza si affidavano agli exchange come intermediari.
Masser ha affermato che questa è stata una delle sfide più grandi per la Foundation, osservando che molti utenti “non sapevano come far arrivare i loro USDT” fino all’aggiunta di nuovi percorsi di bridging.
La questione strategica più ampia è se TON continuerà a essere plasmata principalmente dalla crescita di Telegram.
Masser ha sottolineato che Telegram è semplicemente il più grande canale di distribuzione di TON, non il suo fondamento strutturale.
Le incertezze normative che riguardano Telegram hanno spinto la rete a evidenziare il fatto di operare in modo indipendente, e la sua roadmap di lungo periodo include applicazioni ed espansioni dell’ecosistema al di fuori dell’app di messaggistica.
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