Una prossima decisione di MSCI sull’eventuale esclusione di Strategy Inc. (precedentemente MicroStrategy) dai principali indici azionari potrebbe definire il futuro dell’adozione aziendale di Bitcoin, secondo un’analisi pubblicata questa settimana.
Il report sostiene che la struttura del capitale della società è arrivata a un punto in cui la sua capacità di funzionare dipende dall’esito della revisione degli indici del 15 gennaio, una decisione che potrebbe innescare miliardi di dollari in deflussi passivi e costringere a un reset strutturale del modello di Strategy basato sulla leva su Bitcoin.
MSCI sta valutando se le società con oltre metà delle proprie attività in valute digitali debbano restare idonee per l’inclusione negli indici di riferimento.
Le partecipazioni in Bitcoin di Strategy rappresentavano circa il 77% del totale delle sue attività all’ultimo report, collocandola ben al di sopra della soglia proposta.
In caso di esclusione, gli analisti di JPMorgan stimano che fino a 2,8 miliardi di dollari potrebbero uscire soltanto tramite i fondi passivi collegati a MSCI, e fino a 8,8 miliardi se anche altri fornitori di indici seguissero l’esempio.
Secondo l’analisi redatta dal ricercatore indipendente Shanaka Anslem Perera, questa decisione non è semplicemente un altro evento di governance, ma un fulcro meccanico.
I deflussi forzati potrebbero spingere il valore azionario di Strategy al di sotto del suo valore patrimoniale netto, eliminando il premio che ha consentito all’azienda di raccogliere capitale a basso costo per espandere la sua posizione in Bitcoin.
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Senza un premio azionario, sostiene il report, Strategy perderebbe la capacità di emettere azioni o debito accrescitivi, subendo pressioni sui flussi di cassa e sugli obblighi relativi ai dividendi privilegiati.
La valutazione di Perera descrive la struttura del capitale di Strategy come operante vicino a una condizione limite: un modello che ha funzionato solo finché i mercati dei capitali sono rimasti aperti, i prezzi di Bitcoin hanno avuto un trend rialzista e il titolo ha mantenuto l’inclusione negli indici.
«Una volta persa l’equilibrio», osserva il report, «la struttura riflessiva si inverte».
Il calo del prezzo delle azioni riduce l’accesso al capitale, e la perdita di accesso al capitale aumenta la probabilità di vendite di asset, un ciclo che potrebbe avere un impatto di mercato sulle stesse partecipazioni in Bitcoin di Strategy.
L’analisi mette inoltre in evidenza un rischio più ampio: l’architettura societaria di Strategy somiglia a una strategia di riserva di portata sovrana, costruita su strumenti di bilancio che però non dispongono delle tutele proprie degli Stati sovrani.
Le passività societarie richiedono rifinanziamenti su base mensile e trimestrale, mentre gli orizzonti di investimento in Bitcoin si misurano in decenni.
Se l’esclusione dagli indici e l’inasprimento dei mercati dei capitali dovessero coincidere anche solo con una temporanea correzione di Bitcoin, Perera avverte che il modello potrebbe non essere in grado di reggere lo shock di liquidità.
Vengono delineati tre scenari. Nello scenario più probabile, un caso base stimato con una probabilità del 60–70%, MSCI procede con l’esclusione, innescando un deleveraging di diversi mesi all’inizio del 2026.
Uno scenario più severo prevede l’esclusione dagli indici combinata con un ribasso di mercato, costringendo a grandi vendite di Bitcoin in condizioni di liquidità ridotta.
Il caso ottimistico, ritenuto il meno probabile, presuppone che MSCI rinvii o riveda i propri criteri.
Oltre a Strategy stessa, l’analisi suggerisce che la decisione abbia implicazioni più ampie per le società quotate che detengono asset in crypto.
Se Strategy dovesse resistere all’esclusione e mantenere il proprio modello, potrebbe validare una nuova categoria societaria: la “Bitcoin treasury company”.
In caso contrario, potrebbe rafforzare l’idea che esistono limiti all’applicazione delle strutture di passività societarie a riserve di asset digitali su larga scala. La consultazione di MSCI si conclude il 31 dicembre, con risultati attesi per il 15 gennaio.
La ricostituzione avverrebbe a febbraio.
Se l’approccio di Strategy rappresenti il futuro della finanza aziendale o un limite strutturale diventerà più chiaro nel giro di pochi mesi.
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