L'auto-deleveraging è l'ultima linea di difesa nei mercati dei futures perpetui di criptovalute.
Entra in funzione quando le liquidazioni e i fondi assicurativi non sono più sufficienti a mantenere un equilibrio tra le posizioni long e short, costringendo gli scambi a chiudere alcune posizioni vincenti, come accaduto durante la cancellazione di 19,3 miliardi di dollari venerdì, che ha colpito 1,6 milioni di trader dopo l'annuncio del 100% di tariffa di Donald Trump sulle importazioni cinesi.
Questo meccanismo assicura che la natura a somma zero del trading di derivati persista senza insolvenza sistemica, anche se spesso prende di mira per prime le balene con conti ad alto profitto e leve.
Dopo il flash crash di ieri, che ha cancellato 280 miliardi di dollari in capitalizzazione di mercato e ha fatto scendere Bitcoin da 122.000 a 102.000 dollari, i trader si sono svegliati con chiusure di posizione inattese, provocando confusione diffusa sul ruolo dell'auto-deleveraging.
Come spiegato in un thread da Doug Colkitt, fondatore di Ambient Finance, i mercati dei futures perpetui operano senza risorse sottostanti come il Bitcoin reale e gestiscono invece un pool comune di denaro di margine ridistribuito tra posizioni long e short bilanciate in base ai movimenti di prezzo.
Quando le oscillazioni di prezzo forzano le liquidazioni, espellendo i partecipanti che esauriscono il margine, il sistema richiede un riequilibrio immediato: nuovi ingressi forniscono capitale fresco o le posizioni esistenti sul lato opposto devono adattarsi.
In condizioni normali, le liquidazioni vengono riempite tramite il book degli ordini, dove bid o ask assorbono il trade a prezzi di mercato, sostituendo la posizione uscita con controparti solvibili.
Tuttavia, durante un'estrema volatilità come la svendita innescata dalle tariffe di venerdì, la liquidità evapora, lasciando una profondità insufficiente per eseguire senza ulteriori perdite.
Questo attiva il livello successivo: i fondi assicurativi o le casseforti di scambio, che intervengono per coprire le carenze, spesso traendone profitto da acquisti scontati durante i momenti di panico.
La cassa di Hyperliquid, ad esempio, ha generato reportedly 40 milioni di dollari in un'ora assorbendo tali scambi, evidenziando la fattibilità a lungo termine del meccanismo nonostante le pressioni a breve termine.
Tuttavia, questi fondi hanno dei limiti e quando vengono esauriti, come accaduto su piattaforme come Binance e Bybit durante la caduta che ha reclamato il 90% delle posizioni long nel wipeout da 19,3 miliardi di dollari, l'auto-deleveraging si attiva come risorsa definitiva.
Le borse quindi classificano e chiudono le posizioni dal lato vincente, dando priorità a quelle con i più alti profitti non realizzati, la leva più alta e le dimensioni maggiori, per ridistribuire capitale e ripristinare l'equilibrio.
Su Hyperliquid, questo ha portato a delle reazioni negative quando i trader short hanno visto evaporare i guadagni per salvare i long, con un utente che lo ha definito come priorizzare la protezione delle casseforti rispetto ai pagamenti ai trader, in contrasto con l'approccio di Lighter che assorbe i colpi senza attivazione.
Colkitt ha paragonato il processo a un volo sovraprenotato dove prima si cercano volontari, ma si effettuano rimozioni involontarie se necessario, sottolineando che nessun exchange può garantire controparti infinite.
L'essenza a somma zero dei perpetuals, dove il valore aggregato rimane costante, si sposta semplicemente come nella termodinamica, richiede tali interventi per prevenire fallimenti più ampi, sebbene generino percezioni di ingiustizia tra coloro chiusi al picco dei guadagni.
Nel caos di ieri, piattaforme come Solcasino hanno evitato del tutto l'auto-deleveraging, mantenendo le operazioni senza chiusure forzate, mentre altre hanno affrontato blackout e richieste di risarcimento.
Gli analisti notano che i tassi di finanziamento elevati e l'interesse aperto prima del crollo segnalavano trade sovraffollati, preparando la purga, con il candle del 15% di Bitcoin che amplifica i cali degli altcoin fino al 90% e provocando depeg nei stable come USDe.
Con la stabilizzazione dei mercati, Bitcoin recuperando a 113.000 dollari ed Ethereum a 3900 dollari, questo evento espone la natura simulata dei perpetuals: un "bellissimo" proxy per il trading spot che si incrina sotto gli shock macro come le guerre commerciali.
Sebbene l'auto-deleveraging abbia preservato la solvibilità, ha resettato la leva per un potenziale rimbalzo, ma i trader avvertono dei rischi ricorrenti se l'infrastruttura ritarda, esortando a dimensioni più piccole e consapevolezza macro prima di ulteriori escalation tariffarie.